Motricità e psichismo sono strettamente legati, non sono altro che due aspetti di una stessa organizzazione, movimento e immagine corporea sono dunque due facce della stessa medaglia.
Una qualsiasi disarmonia motoria non è unicamente circoscrivibile al solo frammento anatomo-fisiologico ma investe e si ripercuote su tutta la personalità.
Il movimento è l’azione che l’individuo fa con il proprio corpo, mentre l’immagine corporea è l’immagine che l’individuo ha di se nello spazio staticamente (schema corporeo) o dinamicamente (schema motorio), infatti sappiamo tutti con maggiore o minore precisione se il nostro corpo è raggomitolato o disteso.
Le varie esperienze motorie vengono ordinate nella mente, nella memoria sotto forma di schemi semplici i quali sono lo scheletro di un numero imprecisato di movimenti e che si arricchiscono man mano che le esperienze corporee aumentano e si fanno sempre più precise.
Questo processo che congiunge parte mentale e parte corporea avviene gradatamente durante la crescita, più le esperienze sono frequenti e varie più il soggetto ha una visione di se più nitida da auto-correggersi quando sente uno squilibrio tra i vari rapporti scheletrici, ciò è reso possibile grazie alle diverse informazioni sensoriali, da quelle più grossolane, come vista e tatto a quelle più sottili come quelle propriocettive muscolari e vestibolari.
Il processo appena accennato e che è presente generalmente nella maggior parte delle persone, si fa più accentuato negli sportivi, nei danzatori e nei circensi i quali grazie a schemi motori e corporei affinati controllano in modo ottimale il corpo anche in aria, cioè in assenza di sostegno, mentre chi non è stato educato alla corretta impostazione corporea e al movimento efficace ed economico può andare facilmente incontro a deformazioni scheletriche di cui la più diffusa è proprio la scoliosi.
Fattori che agiscono nefastamente su una corretta postura
- Fattori emotivi, il più grave e la pressione e la scarsa voglia di fare.
- Patologie deformanti come il rachitismo, l’artrite reumatoide.
- Una degenza prolungata
- Problemi di tipo visivo
- Presenza di mutilazioni
Proprio perché l’immagine corporea evolve con l’esperienza di sé, è importante che i bambini giochino e facciano movimento più possibile, meglio se non strutturati e all’aria aperta, anche se proporre oggi questo tipo di attività risulta sempre più utopistico per la nostra società.
Nel caso il fanciullo necessiti dell’intervento dell’adulto, risulta molto efficace la psicomotricità, un tipo di educazione motoria che richiede la presenza attiva del soggetto affinché strutturi certe operazioni mentali trasferibili poi in ogni campo, sia motorio che mentale.
Con la psicomotricità il bambino e il giovane successivamente, prende coscienza di se e del proprio corpo migliorando la propria postura e strutturando in modo permanente atteggiamenti e posture corrette.
Psicomotricità e operazioni della mente
La psicomotricità costruisce operazioni mentali attraverso i prerequisiti funzionali per la strutturazione dello schema corporeo e cioè:
- Percezione e conoscenza del proprio corpo attraverso il tatto, le pressioni, la vista, l’udito.
- Organizzazione spazio temporale (prima, dopo, avanti, indietro, sopra, sotto, destra sinistra.), turbe in tale organizzazione produce una difficoltà nell’orientarsi nello spazio, persino sul foglio di quaderno.
- Lateralizzazione, disturbi in questo requisito non permettono al bambino di avere coscienza dei due emicorpi in senso funzionale.
- Educazione respiratoria
- Controllo posturale
- Coordinazione motoria generale e segmentaria, sue alterazioni determinano movimenti scoordinati e imprecisi,
- Educazione all’equilibrio statico e dinamico
- Controllo dl rilassamento, i bambini iperattivi hanno difficoltà all’autocontrollo e di conseguenza a rilassarsi e a concentrarsi sulla respirazione
- Linguaggio verbale e non verbale, se il bambino non si esprime liberamente, dimostra di avere insicurezza, una paura intrinseca che può trasformarsi in una chiusura verbale e corporea
- Schemi motori di base.
Il controllo motorio nel bambino
Quando un bambino ha turbe relative alla strutturazione dello schema corporeo risulta rigido e maldestro nei movimenti e non possiede un buon controllo motorio
Le carenze psicomotorie sono legate alla scarsa e scorretta attività motoria oppure per immaturità della strutturazione dei centri e dei circuiti motori superiori.
Lo sviluppo e maturazione di una corretta immagine corporea, dunque la psicomotricità in età infantile, risulta essere una forma di prevenzione primaria ai diversi paramorfismo e quindi ai dismorfismi, mentre la destrutturazione e ristrutturazione dello schema corporeo ha finalità terapeutica per le posture deformanti.